Teatro

Slavedrome - Omicidio in rete

Slavedrome - Omicidio in rete

Il titolo è fuorviante. Intanto perché di delitti ce ne sono due, uno accaduto 10 anni prima, un incidente stradale provocato da un giovane in stato alterato dall'uso di stupefacenti, mentre quello che si consuma sotto gli occhi del pubblico è premeditato. E' la vendetta della sorella della vittima uccisa lungo un ciglia di strada senza soccorsi, nonostante le grida di aiuto... Chiara insegna danza, ha superato i disagi dell'uso delle stampelle ma ha rinunciato a una carriera da ballerina. Si accontenta di insegnare danza e, dopo aver saputo che è stato rintracciato l'autore dell'incidente (unico neo: chi avverte un parente della vittima? Quando mai dopo 10 anni si scopre un crimine? Boh) Chiara fa una ricerca su internet, scopre che l'uomo vive a Milano e qui si trasferisce. Trova un letto in affitto, in un monolocale che condividerà con Sole, una ragazza più giovane con alcuni problemi che mal nasconde. Incredibile ma vero, pure Sole conosce l'uomo, che la violenta e l'ha fatta diventare una drogata, ma Sole è una ragazza molto solare, si affeziona a Chiara e nessuno si rende conto di quanto la donna stia meditando. Tutti usano internet, msm, forse skype, molto i videocitofoni, talvolta la televisione, fatto sta che i video giganteggiano ovunque e fanno parte di una vita che sembra meno importante di quanto appare sugli schermi... Scritto e diretto da Federico Cambria, che inizialmente pensava di farne un film, con le brave Carolina Prada e Marta Zoboli, è al Teatro Litta fino al 18 febbraio, nella Sala della Cavallerizza che, coi suoi piccoli spazi, si presta ottimamente allo spettacolo leggermente claustrofobico. Slavedrome è un nuovo e rischioso progetto che esplora una diversa prospettiva sui rapporti con le tecnologie. Litta_produzioni, nata in teatro, non solo prosegue il suo lavoro di ricerca sulla drammaturgia contemporanea ma promuove e sostiene il lavoro di Federico Cambria, giovane autore e filmaker milanese.